Le Scapate. God Save Me!

“Le Scapate. God saved me!” è un progetto site specific dedicato alle donne per gli spazi del Lu.C.C.A. Lounge & Underground. La Santanni nel suo percorso artistico rielabora il concetto di “Venere contemporanea” attraverso un linguaggio che accoglie contaminazioni provenienti dall’arte primitiva, dalla street art, dalla pop art, dalla pubblicità e dalla moda, dando vita ad una produzione che si distingue per la varietà di linguaggi che includono installazioni, sculture in materiale plastico, quadri materici e stampe digitali.
La Santanni tramite le protagoniste delle sue opere esprime una visione dell’essere donna che sfida le convenzioni, costruendo un immaginario di grande impatto emotivo e visivo, che trova i suoi punti di forza nel gioco e nell’ironia.

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Le Scapate sono eroine che invitano all’abbandono della paura e dei modelli estetici ideali, alla cancellazione delle costruzioni sociali, ad oltrepassare la soglia, per aprirsi in maniera completamente libera alla conquista della propria femminilità. In questo
periodo di crisi pandemica, che minaccia duramente la libertà di essere donna, la Regina Elisabetta II, icona pop “scapata”, diventa simbolo di chi crede che la donna abbia un ruolo fondamentale nel complesso processo di umanizzazione della nostra società.

“God Saved the Queen” non a caso diventa ironicamente “God save me!”. In un fumetto che omaggia Lucca, questa esclamazione esprime l’intimo bisogno di rinascita necessario per superare le sfide che questo momento pone a tutte le donne, a tutti noi, alla città di Lucca e a tutta l’umanità. Oggi più di prima, certi che, come Elisabetta ci ha assicurato torneranno tempi migliori.

God Save Me
Acrilico e collage multi-materico su tela
70 x 100 cm
2019

On the video
Stampa su carta fotografica
70 x 100 cm
2019

Incoronata
Stampa su carta fotografica
70 x 100 cm
2019

God Save Me
Stampa su carta fotografica
70 x 100 cm
2019

Le Scapate

Il progetto Le Scapate, parte da una riflessione sul corpo della donna in tutte le sue forme, da simulacro estetico a centro dell’attenzione mediatica, come soggetto e, allo stesso tempo, oggetto centrale nelle nostre comunità attuali.
Le Scapate racconta in particolare il corpo della donna segnato da eventi traumatici e dalla malattia, con la consapevolezza che oggi c’è un vuoto, un’incapacità connaturata nell’immaginario contemporaneo di restituire un’immagine a questi corpi che sono stati malati e che sono rinati.

Sventate, svagate, allegre e scanzonate e insofferenti a ogni regola, in una sola parola “scapate”, cioè senza testa, le donne raccontate da Eleonora Santanni, con il supporto fotografico di Serena Gallorini, elaborano una nuova visione di sé attraverso immaginario di grande impatto emotivo e visivo, in cui non manca il gioco e l’ironia. Le Scapate invitano all’abbandono della paura e dei modelli estetici ideali, alla cancellazione delle costruzioni sociali, ad oltrepassare la soglia, per aprirsi in maniera completamente libera alla riconquista della propria femminilità.

Al di fuori di ogni rigido canone estetico corrente, Le Scapate nei lavori della Santanni e della Gallorini sono “Veneri contemporanee” che mettono in mostra le proprie cicatrici come medaglie a valore, simbolo della vittoriosa lotta per la vita.

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