PALEA
La paglia del cammino
PALEA nasce da una visione primordiale dell’io e del mondo, depurata dalle sovrastrutture della società moderna. L’artista vede nella semplicità di un soggetto apparentemente insignificante come la paglia, il simbolo del cammino per l’elaborazione del trauma individuale e sociale nel tempo post-pandemia, un cammino alla ricerca delle nostre radici, della perduta libertà.
La paglia segna un cammino, il passaggio del tempo, delle stagioni. È al margine, delle strade, dei fiumi, dei campi, del viaggiare, è una sorta di sentinella della natura campestre, l’ultima a cadere.
È un simbolo dicotomico, allo stesso modo fragile/sottile e tenace/mortifero. È il seme del gioco all’aria aperta, delle magliette colpite, delle passeggiate tra l’erba, dei primi amori.
In sostanza fa riemergere l’inconscio collettivo e lancia una sfida all’immaginario dei ricordi di ognuno.
Per Eleonora Santanni il seme acuto e pungente di PALEA, ha una capacità evocativa intensa, esprime l’essenziale, la naturalità dell’esistenza, quasi nelle sua forma primitiva.
Come esprime bene il Prof. Maurizio Vanni nella pubblicazione “Il tempo della Scapatura” di Eleonora Santanni (ed. Pacini 2021 p.18)
“Nei lavori della Santanni tutto è chiaro e semplice…La sua può essere considerata un’indagine universale che, attraverso il mondo femminile, prende coscienza del fatto che noi siamo parte del Tutto e che il Tutto è parte di noi”.
L’arte, attraverso uno sforzo generativo, si interroga sui cicli della vita e della morte della Natura, sul suo rinnovarsi continuo, a partire da una semplice graminacea diffusa quasi ovunque sul globo terrestre. Ci rammenta come l’uomo e la donna sono parte di tanta potenza vitale, ma è solo un’illusione quella di governarla o modificarla. Sotteso l’invito a ripensare il nostro habitat, le nostre città a misura di NATURA perché noi siamo Natura.
PALEA perciò è in breve la scultura delle origini nella sua rappresentazione moderna.
L’opera è stata realizzata in resina e bronzo da Francesco Mutti e Lorenzo Guiducci in uno dei più noti laboratori artigiani e Fonderie di Pietrasanta e ha visto un percorso di ideazione e progettazione molto articolato per la sua complessità.